Biografia leggera

Stefano Penge ha frequentato brillantemente le Scuole Elementari e conserva un ricordo indelebile del suo maestro Biagio.
Una nebbia copre il resto del suo curriculum scolastico. Comunque sia, i suoi studi non hanno avuto niente a che fare con l’informatica. Da qualche parte conserva una copia rilegata in stoffa blu marine della tesi di laurea in filosofia della scienza sull’Operazionalismo di P.W.Bridgman.
E’ stato per caso che si è imbattuto con un vecchio calcolatore dai dischetti da 8 pollici durante il Servizio Civile dei Gruppi Archeologici.
apple IIe
Amore a prima vista. Amore che si è ogni volta risvegliato per l’Apple IIe, il Commodore 64, il primo 8088/4,77 , il 286/8, il 386/20, il 486/25 , il 486/100, il Pentium 166, il K6 200, il Pentium III 600,il Duron 850 e ora l’Athlon 64bit. In tutti questi anni ha visto la frequenza dei clock delle macchine aumentare di ottocento volte, mentre le cose che riusciva a farci rimanevano più o meno le stesse: con l’Apple aveva cominciato scrivendo un programma per un bambino che non era in grado di scrivere da solo.
Una volta capito che non poteva vivere senza quella macchina diabolica, ha peregrinato per diversi laboratori di ricerca alla ricerca di un gruppo di lavoro con cui sviluppare alcune idee sulle possibili “applicazioni dell’elaboratore alla didattica” (questo era il termine all’epoca) . Dopo aver collaborato con la III Cattedra di Neuropsichiatria Infantile alla creazione di software sperimentali per bambini con disturbo specifico del’apprendimento, e con il gruppo di Knowledge Representation del Dipartimento di Informatica e Sistemistica della “La Sapienza” , è approdato a Scienze dell’Educazione di Roma 3, dove è iniziata un fase aurea di collaborazione con Roberto Maragliano sugli incroci tra multimedialità e didattica.
Tra le cose uscite dal Laboratorio di Tecnologie Audiovisive tra il 1992 e il 2000 ci sono per esempio il primo Winscribo, IperNote, Stroccofillo, e poi Textis e Promenade.
Il sogno di creare un gruppo di lavoro multidisciplinare si è avverato con la nascita di Lynx, calderone magico in cui ribolle un po’ di tutto, dalle esperienze didattiche agli studi sulle interfacce, dalla telematica al cinema. E che, a quasi quindici anni dalla sua creazione, ancora esiste e resiste malgrado tutte le congiunture nazionali e internazionali, senza mai abbandonare la sua vocazione di “impresa di ricerca” e non solo di produzione.
Dal software didattico, con lo sviluppo di internet, era naturale che passasse a progettare strumenti per l’e-learning. E arriviamo così a ADA Lesson Generator e quindi alla piattaforma opensource ADA (Ambiente Digitale per l’Apprendimento), rilasciata con licenza GPL a partire dal 2001.
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E’ passato, dopo lunghe esitazioni, ad usare esclusivamente Linux (per la cronaca, Fedora Core 9). Nel frattempo, attende con ansia che suo figlio Luca lo sostituisca nel lavoro più duro di programmazione. Per ora, il giovane scienziato si limita a programmare videogames con GameMaker. D’altra parte, ha solo (annoattuale-1995) anni.

Due passioni extradigitali: lo Zen (e più recentemente, il Ki-aikido) e la sua vecchia Guzzi.


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