Ambienti didattici per la costruzione collettiva di rappresentazioni su Web


Il testo che segue è la fedele riproposizione del progetto scritto da Lynx per INDIRE nel 2007 per la creazione di tre ambienti didattici online che avrebbero dovuto far parte del macro ambiente CMQScuola. Di questi tre, solo il primo venne effettivamente realizzato. Si trattava di un ambiente per la creazione di mappe interattive su web. Qui sotto trovate la descrizione più dettagliate delle funzioni e dei modelli d’uso del primo e una breve descrizione degli altri due.
L’ambiente derivava da Miomondo Web, un software per MS Windows realizzato da Lynx nel 1999 partendo da un’idea di Giuseppe Moscato, all’epoca insegnante in una classe elementare di Tor Bella Monaca. Due versioni online erano già state realizzate (una per la progettazione partecipata per il Comune di Roma, una per la mappatura dell’ambiente per la Regione Umbria), ma questa era una versione generale, pensata per essere usata da tutti gli studenti italiani per tutte le attività didattiche che possono essere facilitate da una rappresentazione in forma di mappa: non solo lo studio dell’ambiente e del territorio urbano, ma anche quello della storia, della letteratura, della lingua…

Il software venne sperimentato per alcuni mesi e poi abbandonato.


Questo documento contiene la bozza di progetto di una serie di moduli online che estendono il concetto di “scrittura collaborativa online” al di là di concetti/strumenti standard verso qualcosa che sia funzionale per la scuola, sia in termini di obiettivi che di modalità d’uso.
La recente grande fortuna degli strumenti di scrittura online come forum, blog, wiki ha portato molti insegnanti ad utilizzare (o a tentare di utilizzare) questi strumenti per la didattica. Questo tentativo, animato da intenzioni più che positive, si scontra con tre difficoltà principali:

  1. le difficoltà tecniche di uso dei tool stessi (lingua inglese, etc).
  2. i rischi relativi all’uso di internet per i ragazzi (privacy, spam) e per la scuola (virus, furto di banda)
    ma soprattutto:
  3. la mancanza di specificità di questi strumenti.

    Si tratta infatti di strumenti pensati per comunità online non specifiche, che si generano per libera scelta attorno ad un tema o ad un evento e si danno proprie regole, costituite per lo più da adulti che hanno libertà d’uso del proprio tempo e delle proprie risorse, tecniche ed economiche, e che non hanno, di per sé, finalità didattiche.
    Nel caso di un uso scolastico, invece, i soggetti sono ragazzi e insegnanti, con ruoli diversi, con tempi d’uso dettati dal contesto, con finalità eterodirette e con regole stabilite a priori.
    Non mancano naturalmente esempi di buone pratiche di uso di strumenti standard (vedi i recenti contributi ai convegni di Macerata e Roma), esattamente come esistono esempi di uso didattico di strumenti per la scrittura offline (MS Word) anche con i ragazzi più piccoli. Questo non significa che ci si possa fermare qui.
    In secondo luogo, a causa della natura spontanea, un insegnante che voglia lavorare con due o più strumenti insieme non ha la possibilità di incrociarli, di collegarli, di riutilizzarne i risultati. Questo è tanto più limitativo quanto più l’insegnante assume un’ottica di apprendimento reticolare e tende ad utilizzare le tecnologie digitali come un supporto fluido e fluidificante.

    Infine, se il lavoro online è sicuramente un’apertura sul mondo, il lavoro off-line conserva tutto il suo interesse e i suoi vantaggi : maggiore tempo a disposizione, possibilità di lavoro anche in laboratori senza collegamento o da casa, etc.
    L’idea di fondo di questo progetto è proprio questa: creare una serie di moduli specificamente
    didattici, utilizzabili online e quindi da gruppi di studenti anche lontani, integrabili fra di loro, ma anche con il lavoro offline.
    Le attività proposte dagli insegnanti agli studenti non partono da zero, ma si basano su documenti strutturati, originali o scelti da un repertorio online. Questo facilita il lavoro di produzione degli studenti, che non si trovano davanti uno spazio vuoto da riempire ma hanno una traccia, dei suggerimenti, degli elementi di partenza. Inoltre, il lavoro svolto dal gruppo ha un fine oggettivo, esterno: il suo risultato può essere condiviso e pubblicato in modo da essere visto liberamente sul web. Questo incentiva gli studenti e produce risultati condivisibili, riutilizzabili.
    I moduli proposti sono tre: Mappe Online, Cronologia Visuale Partecipata, Wikibolario.
    Nel seguito viene descritto in dettaglio solo il primo di essi, mentre gli altri, che condividono con il primo la filosofia di fondo, le strategie d’uso, sono descritti solo sommariamente.
    I diversi moduli avranno inoltre una struttura comune, che permetterà da un lato di definirne
    l’interfaccia in maniera unitaria e omogenea tramite l’uso di fogli stile a cascata, dall’altro di scambiare dati con facilità. Non ultimo, questa progettazione a due livelli (parte comune/parte specifica) permetterà di risparmiare sulle risorse e sui tempi di sviluppo, di test e di rilascio.
    I moduli saranno basati principalmente su un linguaggio opensource (PHP 4.3 o seguenti), e si
    appoggeranno su un database tipo MySQL. Il formato di scambio dei dati – per esempio per inviare il documento di partenza – sarà XML.
    L’interfaccia del moduli sarà accessibile in base alle specifiche di WCAG 1.0 (WAI).
    I software prodotti saranno rilasciati con licenza GPL in modo da renderne possibile la successiva eventuale modifica e aggiornamento da parte di INDIRE o dei suoi collaboratori.

    1. Mappe Online

    1.1 Descrizione


    Questo modulo è pensato per lavorare in gruppo sulla rappresentazione cartografica. Va detto però che non necessariamente l’uso è ristretto alla geografia “classica” (fisica, politica, economica): sarà possibile utilizzarlo per lavorare sull’ambiente, sulla cultura, sugli aspetti sociologici, sulla storia, etc.
    Il modulo contiene un repertorio – che può essere esteso nel tempo – di mappe di tipo diverso (fisico, storico, scientifico) e di icone relative (luoghi, eventi, elementi, attori…) in modo da coinvolgere tutti gli insegnanti, anche di discipline diverse. Una piccola bibliografia e alcune letture introduttive aiuteranno gli insegnanti delle discipline che hanno poca consuetudine con la rappresentazione visuale (es. matematica, lettere, lingua) e quelli con poca pratica nell’uso delle mappe a immaginare la maniera migliore di utilizzare lo strumento per le esigenze specifiche e contestualizzate del proprio gruppo di studenti.
    L’idea di fondo è quella di costruire, per gruppi e online, delle carte tematiche, composte da una rappresentazione di fondo più alcuni indicatori di “luogo” (icone), ai quali è possibile aggiungere le informazioni relative, liberamente raccolte dagli studenti ma in maniera controllata dall’insegnante.
    Rispetto ad applicazioni in qualche modo simili (si pensi a Google Earth), questo modulo è molto più mirato agli aspetti didattici; ovviamente non contiene informazioni non controllate, è di uso semplice ma contemporaneamente offre all’insegnante diversi strumenti di controllo e valutazione del lavoro svolto.


    Due esempi di mappe create dagli studenti tratte da www.miomondo.it.


    Il modulo riprende alcuni concetti del software off-line MioMondo, che è stato già utilizzato nelle scuole selezionate da INDIRE durante il “Progetto Sperimentazione” e che ha dato origine a progetti locali di mappatura del territorio (es. progettazione urbanistica partecipata con il Comune di Roma, atlante dell’ambiente con la Regione Umbria) anche parzialmente online. Tuttavia, nella forma in cui lo presentiamo qui, è del tutto originale e non è mai stato realizzato.

    1.2 Modello d’uso


    L’insegnante che inizia un’attività (un progetto) ne definisce l’obiettivo, il tema, il livello. Inserisce la mappa principale, scegliendola tra quelle esistenti, o inviandola direttamente. A seconda del tipo di progetto (geografia fisica, scienze naturali, intercultura,…) sono disponibili diverse categorie di icone: l’insegnante può selezionare il catalogo di icone da utilizzare per il progetto.
    Crea quindi un gruppo di lavoro e invia un messaggio di “invito” ai partecipanti, che possono
    provenire anche da classi/scuole diverse.
    Gli studenti del gruppo di lavoro possono liberamente inserire icone in un punto della mappa,
    assegnare loro un nome, che viene visualizzato come etichetta accanto all’icona sulla mappa; ma possono anche inserire un testo esplicativo, assegnare dei link, associare dei media (foto, grafici, commenti vocali, animazioni, clip video). Tutto questo corredo multimediale verrà poi proposto all’utente su richiesta, attraverso un menù contestuale che si attiva al click sull’icona.
    L’insegnante ha la possibilità di approvare manualmente ogni icona inserita, rendendola così
    visibile agli altri studenti, oppure di impostare per il progetto la pubblicazione automatica.
    In questo modo, la mappa si viene riempiendo con le informazioni del gruppo di studenti. Affianco alla mappa sono disponibili semplici tools di comunicazione con i quali gli studenti possono comunicare tra loro e con l’insegnante, che può così coordinarne il lavoro, creare dei sottogruppi, sostenerli con indicazioni, link, etc.
    Dopo il tempo prestabilito per il completamento dell’attività (a seconda della sua complessità e delle competenze degli studenti), l’insegnante può decidere di pubblicare su web il lavoro degli studenti in un formato “chiuso” (HTML), all’interno di un sito che raccoglie tutti i lavori conclusi, eventualmente collegandolo ad altri progetti, suoi o di altri insegnanti. In questo modo è possibile realizzare progetti anche molto complessi, che sono al di là delle possibilità di un singolo gruppo.

    Un forum di coordinamento degli insegnanti permette di attivare questi rapporti tra pari che sono la struttura portante di ogni attività di cooperazione virtuale.
    Il sito delle mappe create con questo modulo sarà pubblico e visibile anche al di fuori dal modulo, in modo da costituire così anche una risorsa didattica (in sola lettura) per tutte le scuole e gli studenti.

    1.3 Modalità alternative di lavoro


    Oltre alla modalità appena descritta, di chiaro impianto costruttivista, sono però possibili altre modalità di lavoro con le mappe online:

    1. Test: agli studenti viene chiesto di posizionare una serie di icone, oppure di spostarle, o
      eliminarle; una funzione di controllo si incarica di verificare la correttezza del posizionamento
      entro dei margini prefissati. Il punteggio viene calcolato sulla base di parametri
      personalizzabili dal docente.
    2. Esercitazione: agli studenti viene chiesto, entro un tempo prestabilito, di inserire i dati
      (testuali, visivi etc) relativi ad una serie di icone, all’interno di un form precostituito;
      l’insegnante si incarica di verificare la plausibilità e la correttezza dei dati inseriti.
      In queste due modalità, il risultato finale non viene pubblicato, ma anzi la mappa viene
      automaticamente svuotata alla fine. Un aspetto comunque interessante di questo tipo di azione di verifica è che essa avviene in gruppo, pur permettendo la valutazione delle azioni del singolo studente.
      L’insegnante ha infatti accesso al diario delle azioni svolte dagli studenti, comprese le
      comunicazioni, che insieme ai risultati delle esercitazioni e dei test può servirgli per la valutazione di gruppo o individuale.
      La tabella seguente riassume le funzioni del modulo e la loro distribuzione:

    2. Cronologia Visuale Partecipata


    Questo secondo modulo propone un’attività che – in questa forma online e collaborativa – è per quel che ci risulta completamente nuova in Italia: si tratta di costruire insieme una cronologia visuale, una timeline via web.
    Una delle difficoltà maggiori per gli studenti delle discipline storiche (e degli aspetti storici di ogni disciplina) è quella di concepire il tempo come un ambiente multidimensionale, in cui gli eventi si collegano in molti modi oltre alla semplice relazione di sequenzialità.
    Per superare la concezione ingenua, lineare, gli studenti sono abituati a lavorare con barre del tempo, costruite dall’insegnante o presenti sui libri di testo, che aiutano sia a visualizzare i rapporti di sequenzialità fra eventi dello stesso tipo, sia quelli di contemporaneità fra eventi di tipo diverso.
    Tuttavia la costruzione di una cronologia visuale in maniera collettiva e online permette di comprendere facendo, recuperando le informazioni, elaborandole e costruendo le propria rappresentazione, prima privata e poi condivisa. Inoltre, la possibilità di espandere gli eventi attraverso una serie di informazioni multimediali rende la cronologia visuale uno strumento molto più potente, che può essere utilizzato come base organizzativa delle conoscenze acquisite dagli studenti, come territorio di discussione e di confronto per gruppi a distanza.
    Si tratta quindi, in sintesi, di un modulo che permette a gruppi di studenti di lavorare su un periodo temporale proposto dall’insegnante, inserendo in una delle dimensioni prestabilite (ad esempio: la dimensione politica, sociale, religiosa, artistica; ma anche le aree geografiche, la biografia dei personaggi storici, …) degli eventi temporali, ognuno dei quali può avere associati media diversi (testi, immagini, link, etc).
    La cronologia così costruita può essere filtrata dagli insegnanti e dagli studenti sulla base della tipologia degli eventi (o sulla base dell’autore dell’inserimento, la data di inserimento, etc) in modo da consentirne una comprensione immediata; ma può anche essere visualizzata in diverse maniere, sulla base di metafore diverse: dalla classica barra temporale orizzontale composta da diverse righe, alla piramide, alla circonferenza, etc. Il lavoro compiuto si presta così non soltanto ad un’attività di
    recupero e di valutazione, ma anche ad attività didattiche ulteriori, sia in gruppo che dei singoli studenti.

    3. Wikibolario


    Questo terzo modulo propone un’attività strettamente di scrittura collaborativa online. Tuttavia, come per gli altri due moduli, le modalità, le finalità di tale scrittura sono mirate e definite in una forma più specificamente didattica rispetto ad un modulo Wiki standard.
    Il concetto di ipertesto è ormai acquisito nella scuola italiana. Da anni, a tutti i livelli, vengono proposte attività di creazione e/o navigazione di ipertesti narrativi e informativi multimediali. Il web ha in qualche modo riassorbito tutte queste istanze e attività, a volte anche limitandole all’interno delle possibilità ridotte offerte dalle specifiche dell’HTML o di alcuni determinati software largamente diffusi (MS FrontPage, etc).
    Nel Wikibolario si comincia a lavorare su un documento d’autore o prodotto dall’insegnante, che funge da punto di partenza del processo di scrittura. Alcune delle parole (o espressioni) del testo appaiono evidenziate, in base a uno o più parametri decisi dall’insegnante in base alle esigenze didattiche del momento (le più complesse, le più rare, le più significative per la comprensione del testo stesso, le più utili dal punto di vista delle competenze linguistiche, etc.).
    Cliccando su una di queste parole, lo studente trova un form che gli/le chiede di inserire alcune informazioni relative al lemma selezionato: per esempio, la sua funzione linguistica, la riformulazione o la traduzione più appropriata nel contesto, ma anche un’immagine esplicativa, la pronuncia corretta, un link ad un sito specializzato sull’argomento, etc…. Il tipo di informazioni richiesto non è fisso, ma può essere deciso dall’insegnante al momento della creazione del suo progetto, anche sulla base dell’età e delle competenze linguistiche degli studenti. Alcune delle informazioni possono anche essere già presenti e fungere da guida.
    Il modulo si incarica poi di facilitare alcune delle operazioni; per esempio, inserisce
    automaticamente i link tra i lemmi completati, mostra una lista dei termini non definiti, consente una ricerca tra tutte le voci inserite sulla base di diversi parametri (funzione, autore, numero di letture, data di inserimento, numero di versioni, etc).
    Alla fine dell’attività, il testo (insieme al suo “paratesto” costruito collettivamente dal gruppo) può essere pubblicato come sito web, in sola lettura, come risorsa didattica per tutte le scuole e gli studenti.
    Va detto anche in questo caso che le attività proposte possono essere molteplici (esercitazioni, test tipo “cloze” etc), e che le discipline coinvolte possono essere diverse: oltre a quelle letterarie e specificamente linguistiche, anche quelle scientifiche, storiche, etc.

    4. Interazioni tra i moduli


    Un aspetto innovativo e originale del progetto è la possibilità di utilizzare i tre moduli in maniera integrata. Sarà cioè possibile collegare una Mappa Online con una dimensione della Cronologia Visuale (ad esempio, con un’area geografica, per avere sotto’occhio la collocazione spaziale degli eventi), o viceversa collegare una cronologia con una categoria di icone (ad esempio, le città, per visualizzarne le date principali: fondazione, sviluppo, etc).
    Ancora più interessate, a nostro avviso, la possibilità di integrare il Wikibolario in tutti i moduli: ogni testo, prodotto dagli studenti in connessione ad un’icona di una Mappa o di un evento di una Cronologia può essere agganciato ad un wikibolario e quindi permetterne una lettura facilitata o espansa.
    Si tratta, come si vede, di un progetto ambizioso, che a nostro avviso può avere un interesse anche europeo.

    Lynx, Aprile 2007


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